“Collaborazione” è una parola di cui si sente parlare, in ogni contesto e, soprattutto in questo momento, in ambito lavorativo. Non è solo un modo di operare ma è soprattutto una forma di crescita personale per chi partecipa: permette di non restare fissi sulle proprie idee, e di apprezzare e scoprire competenze e idee dei vari componenti del gruppo.
Collaborazione in Smart Working
In questo periodo storico particolare, con il coronavirus, molte aziende si stanno reinventando ponendo al centro di ogni progetto ed azione la collaborazione. Si diffonde sempre più quello che viene definito “lavoro agile”. Attraverso lo Smart Working, infatti, si è cercato di costruire un sistema di relazioni estremamente collaborative con intenso coinvolgimento, anche emotivo, delle persone. Lo smart working dimostra come stia cambiando il sistema di relazioni sociali. Impresa e lavoratori non sono mai stati così legati a filo doppio. Ogni azienda di successo si è resa conto di quanto sia indispensabile che uno si prenda cura dell’altro per lavorare insieme, per collaborare remando tutti dalla stessa parte per un obiettivo comune.
Una buona collaborazione, infatti, non è altro che una relazione sinergica tra persone, reparti, uffici, dipartimenti e fornitori che lavorano insieme ed in maniera simultanea per produrre qualcosa con un risultato migliore di quello che si sarebbe ottenuto lavorando autonomamente. Collaborando, infatti, le persone mettono in comune competenze, conoscenze, talento, informazioni e risorse per il raggiungimento di questo obiettivo comune. Il risultato di una collaborazione ben riuscita è qualcosa che prima non esisteva: la soluzione di un problema, una nuova idea, prodotti migliori, un miglioramento del know-how.
Collaborazione produce una qualità migliore, facilita l’esecuzione dei progetti, aumenta l’efficienza dei team, crea ambienti di lavoro maggiormente organizzati ed è quel gradino in più che serve per far crescere le organizzazioni. Per questo, un’azienda che imposti il proprio lavoro sulla collaborazione tra reparti, persone e uffici, otterrà una marcia in più: i team vincenti hanno collaborazioni vincenti.
Come sostiene Michael Schrage
“la collaborazione consiste nel condividere l’azione di creare: due o più persone con caratteristiche proprie interagiscono per creare una comprensione condivisa della materia sulla quale stanno lavorando che nessuno in passato ha avuto o potrà avere in futuro se deciderà di agire da solo”.
